Rana italica Dubois, 1987

Da Legge regionale 10 - Flora e piccola fauna protette in Lombardia.

Rana appenninica B1

Leg zoo 01.jpg 64 mm Fam. Ranidae
V15 Rana italica.jpg Specie simile alla Rana dalmatina ma più piccola e con forme meno slanciate, il muso è più corto e arrotondato e sottogola scuro. Si distingue da Rana temporaria per la maggiore lunghezza delle zampe posteriori e per l’assenza di sacchi vocali nel maschio.

La stagione riproduttiva va da febbraio a maggio, anche se il picco di attività si registra generalmente nel mese di marzo.

La rana appenninica rimane per gran parte dell’anno in prossimità di ruscelli o piccoli torrenti che costituiscono i siti di deposizione. I maschi emettono i canti sott’acqua. Le ovature, di piccole dimensioni e contenenti da un minimo di 250 ad un massimo di 550 uova, sono attaccate ai sassi che bordano lateralmente le pozze dei torrenti.

È una specie endemica dell’Appennino ed è compresa nell’allegato IV della Direttiva Habitat 92/43/CEE.




Al massimo fino circa a 1000 m s.l.m.

È una specie esigente che predilige i boschi umidi di latifoglie con ricco sottobosco e tende ad evitare le aree coltivate e fortemente antropizzate

Appenninico


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