Molluschi delle sorgenti e delle acque sotterranee

Da Legge regionale 10 - Flora e piccola fauna protette in Lombardia.
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Descrizione dell’habitat

Gli organismi crenobionti sono quelli tipici, o meglio esclusivi, delle sorgenti, che vivono cioè nelle tazze sorgentizie il primo luogo dove le acque sotterranee vengono alla luce. Questo ambiente è strettamente connesso con i tubi freatici e le loro acque sotterranee che scorrono al buio, abitate da organismi detti stigobionti, molto vicini ai troglobi. Moltissimi molluschi Gasteropodi Prosobranchi frequentano questi ambienti e possono essere osservati nelle nostre sorgenti. Spesso si tratta di relitti glaciali ovvero di specie che si sono salvate dai mutamenti climatici rifugiandosi, ove possibile, in questi ambienti per non essere distrutti. Molti sono esclusivi di piccole aree geografiche (specie endemiche).

Le specie tipiche

Gli organismi creno e stigobionti appartenenti ai Gasteropodi Prosobranchi, sono distribuiti solo in zone con acque dure, ricche di calcare mentre sono assenti in aree cristalline con acque troppo acide che renderebbero impossibile la formazione di un guscio calcareo. Nella porzione occidentale della Lombardia l’unico crenobionte presente nelle sorgenti è Belgrandiella saxatilis mentre per la fascia dei fontanili e delle risorgive pedemontane, è Sadleriana fluminensis. Nelle aree dell’Adda – Lario troviamo Bythinella schmidti, accompagnata da altre specie quali Graziana alpina, mentre nella bergamasca compaiono due stigobionti e cioè Bythiospeum forumjulianum e Bythiospeum vallei, con Bythiospeum calepii ed Alzoniella bergomensis endemici della bergamasca, accanto a Sadleriana fluminensis e Belgrandiella saxatilis. Nel bresciano e nel cremasco troviamo Bythiospeum vobarnensis endemico della valle del Chiese insieme a Bythiospeum cornucopia, e Bythiospeum virei endemico della Val Sabbia accompagnati anche qui da Belgrandiella saxatilis e Bythiniella schmidti. Negli ultimi anni ricerche specializzate condotte nella Brianza (Mte Barro, Montevecchia e Valle del Curone) hanno evidenziato una grande ricchezza di creno e stigobionti con Graziana alpestris accanto a Belgrandiella saxatilis e Bythiniella schmidti con la scoperta addirittura di una nuova specie endemica, Bythiospeum meratensis nel Parco di Montevecchia.

La tutela

La tutela della fauna stigo e crenobionte, considerando non solo i Gasteropodi, è essenzialmente la tutela dell’acquifero che alimenta la sorgente. Oltre all’inquinamento incidono pesantemente captazioni, emunzioni, la costruzione di dighe, le alterazioni degli alvei fluviali. Occorre pertanto che nella pianifi cazione dell’utilizzo di queste risorse idriche, ci si renda conto che si ha a che fare con un vero e proprio ecosistema, non soltanto con una riserva di acqua. Si corre altrimenti il rischio di vedere scomparire organismi endemici e di diminuire la biodiversità complessiva di questi ambienti.