Invertebrati troglobi: differenze tra le versioni

Da Legge regionale 10 - Flora e piccola fauna protette in Lombardia.
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varesine, comasche bergamasche e bresciane, che ospitano numerose specie
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invertebrate troglobie.
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Bus di Tacoi. Foto A. Ferrario


== Le specie tipiche ==
== Le specie tipiche ==
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Molto ben rappresentati sono i Coleotteri Carabidi e Batyscini che nelle nostre grotte
Molto ben rappresentati sono i Coleotteri Carabidi e Batyscini che nelle nostre grotte
hanno raggiunto forme molto specializzate. Tra le prime ad essere scoperte sono
hanno raggiunto forme molto specializzate. Tra le prime ad essere scoperte sono
state le grandi Allegrettia (A. boldori e A. pavani) Carabidi predatori privi di occhi e
state le grandi Allegrettia (''A. boldori'' e ''A. pavani'') Carabidi predatori privi di occhi e
depigmentati delle Prealpi bergamasche e bresciane seguite dai meno specializzati
depigmentati delle Prealpi bergamasche e bresciane seguite dai meno specializzati
Duvalius (D. ghidinii delle Prealpi varesine). Tra i coleotteri Batyscini, organismi
Duvalius (''D. ghidinii'' delle Prealpi varesine). Tra i coleotteri Batyscini, organismi
detritivori, ricordiamo le numerose specie di Boldoria, Pseudoboldoria e Viallia
detritivori, ricordiamo le numerose specie di Boldoria, Pseudoboldoria e Viallia
anch’essi propri delle Prealpi bergamasche e bresciane. Anche gli araneidi (ragni)
anch’essi propri delle Prealpi bergamasche e bresciane. Anche gli araneidi (ragni)
sono ben rappresentati soprattutto con il genere Troglohyphantes che annovera
sono ben rappresentati soprattutto con il genere Troglohyphantes che annovera
numerose specie troglobie tra le quali ricordiamo T. caporiaccoi, T. sordellii, T.
numerose specie troglobie tra le quali ricordiamo ''T. caporiaccoi, T. sordellii, T.
cavadinii e T. regalini delle prealpi lombarde. Anche gli Opilionidi possiedono specie
cavadinii'' e ''T. regalini'' delle prealpi lombarde. Anche gli Opilionidi possiedono specie
troglobie con gli strani Ischyropsalis e lo stesso fanno gli Pseudoscorpioni con il
troglobie con gli strani Ischyropsalis e lo stesso fanno gli Pseudoscorpioni con il
genere Roncus, di cui R. boldori è endemico delle grotte delle Prealpi lombarde.
genere Roncus, di cui ''R. boldori'' è endemico delle grotte delle Prealpi lombarde.
Le acque sotterranee ospitano a loro volta specie altamente adattate all’ambiente
Le acque sotterranee ospitano a loro volta specie altamente adattate all’ambiente
ipogeo come i piccoli e candidi crostacei Anfi podi del genere Niphargus di diffi cile
ipogeo come i piccoli e candidi crostacei Anfipodi del genere ''Niphargus'' di difficile
determinazione (N. ambulator della grotta Buco del Piombo di Erba, N. stygius
determinazione (''N. ambulator'' della grotta Buco del Piombo di Erba, ''N. stygius''
diffuso in tutta la Lombardia), completamente ciechi o i crostacei Isopodi del
diffuso in tutta la Lombardia), completamente ciechi o i crostacei Isopodi del
genere Proasellus con P. pavani della grotta Caja val Mala (BS) e Monolistra,
genere ''Proasellus'' con ''P. pavani'' della grotta Caja val Mala (BS) e ''Monolistra'',
con M. boldori delle Prealpi bergamasche e bresciane e M. pavani delle Prealpi
con ''M. boldori'' delle Prealpi bergamasche e bresciane e ''M. pavani'' delle Prealpi
comasche. Vale la pena qui di ricordare anche alcuni organismi troglofi li comunque
comasche. Vale la pena qui di ricordare anche alcuni organismi troglofi li comunque
legati strettamente alle grotte, almeno in lombardia, come i due grossi ortotteri
legati strettamente alle grotte, almeno in lombardia, come i due grossi ortotteri
Troglophilus cavicola della Lombardia orientale e Dolichopoda ligustica.
''Troglophilus cavicola'' della Lombardia orientale e ''Dolichopoda ligustica''.
 
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| ''Allegrettia pavani''. Foto D. Baratelli
| ''Duvalius ghidini''. Foto D. Baratelli
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| ''Troglohyphantes sordelli''. Foto D. Baratelli
| ''Ischyropsalis'' sp. Foto D. Baratelli
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== La tutela ==
== La tutela ==

Versione delle 16:50, 18 gen 2011

Descrizione dell’habitat

Le grotte sono piccoli ecosistemi caratterizzati da temperatura piuttosto costante, elevata umidità e scarsità o assenza di luce. La catena alimentare è di detrito in quanto mancando le piante (i produttori), l’energia entra dall’esterno sotto forma di detriti vegetali, animali morti etc. Molti invertebrati, detti troglofi li, si sono specializzati a vivere in questi ambienti ma anche in altri simili, magari costruiti dall’uomo quali per esempio antiche cantine etc. Le forme esclusive di questi ambienti vengono invece classifi cate come troglobie, abitatrici cioè obbligate di grotte e cavità del suolo. Queste specie (che sono i veri cavernicoli) risultano assai adattate all’ambiente sia morfologicamente (mancanza di occhi e pigmento, arti allungati, presenza di setole sensoriali) che biologicamente (necessità di temperature basse e costanti, bassa fertilità, elevata umidità percentuale). La Lombardia possiede molte cavità carsiche localizzate sulle Prealpi calcaree varesine, comasche bergamasche e bresciane, che ospitano numerose specie invertebrate troglobie.

Comunita Pagina 276 A.jpg

Bus di Tacoi. Foto A. Ferrario

Le specie tipiche

Molto ben rappresentati sono i Coleotteri Carabidi e Batyscini che nelle nostre grotte hanno raggiunto forme molto specializzate. Tra le prime ad essere scoperte sono state le grandi Allegrettia (A. boldori e A. pavani) Carabidi predatori privi di occhi e depigmentati delle Prealpi bergamasche e bresciane seguite dai meno specializzati Duvalius (D. ghidinii delle Prealpi varesine). Tra i coleotteri Batyscini, organismi detritivori, ricordiamo le numerose specie di Boldoria, Pseudoboldoria e Viallia anch’essi propri delle Prealpi bergamasche e bresciane. Anche gli araneidi (ragni) sono ben rappresentati soprattutto con il genere Troglohyphantes che annovera numerose specie troglobie tra le quali ricordiamo T. caporiaccoi, T. sordellii, T. cavadinii e T. regalini delle prealpi lombarde. Anche gli Opilionidi possiedono specie troglobie con gli strani Ischyropsalis e lo stesso fanno gli Pseudoscorpioni con il genere Roncus, di cui R. boldori è endemico delle grotte delle Prealpi lombarde. Le acque sotterranee ospitano a loro volta specie altamente adattate all’ambiente ipogeo come i piccoli e candidi crostacei Anfipodi del genere Niphargus di difficile determinazione (N. ambulator della grotta Buco del Piombo di Erba, N. stygius diffuso in tutta la Lombardia), completamente ciechi o i crostacei Isopodi del genere Proasellus con P. pavani della grotta Caja val Mala (BS) e Monolistra, con M. boldori delle Prealpi bergamasche e bresciane e M. pavani delle Prealpi comasche. Vale la pena qui di ricordare anche alcuni organismi troglofi li comunque legati strettamente alle grotte, almeno in lombardia, come i due grossi ortotteri Troglophilus cavicola della Lombardia orientale e Dolichopoda ligustica.

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Allegrettia pavani. Foto D. Baratelli Duvalius ghidini. Foto D. Baratelli
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Troglohyphantes sordelli. Foto D. Baratelli Ischyropsalis sp. Foto D. Baratelli


La tutela

Anche in questo caso la tutela della cenosi coincide con la tutela dell’habitat. Una delle prime cause di scomparsa della fauna troglobia da una grotta deriva dal suo sfruttamento turistico e dalla conseguente illuminazione che favorisce l’ingresso di specie epigee concorrenti oltre che riscaldarne l’ambiente. Anche la presenza di cave che spesso rompono le cavità cambiandone la circolazione interna, è fatale per la fauna troglobia, così come l’inquinamento, soprattutto da idrocarburi, favorito dalla quasi nulla capacità di autodepurazione dei suoli calcarei fortemente fessurati.