Sphagnum: differenze tra le versioni

Da Legge regionale 10 - Flora e piccola fauna protette in Lombardia.
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Piante robuste formanti colonie più o meno dense di vario colore (verde, giallo, rosso e bruno), spesso in base alla specie. Fusti eretti, generalmente non ramificati, portanti rami in fascetti che all’apice del fusto sono fortemente addensati (testa  
''Piante robuste formanti colonie più o meno dense di vario colore (verde, giallo, rosso e bruno), spesso in base alla specie. Fusti eretti, generalmente non ramificati, portanti rami in fascetti che all’apice del fusto sono fortemente addensati (testa o capitulum). Foglie rameali differenti da quelle dei fusti, entrambe formate da due tipi di cellule (ialine e verdi). Sporofito piuttosto frequente. ''
o capitulum). Foglie rameali differenti da quelle dei fusti, entrambe formate da due tipi di cellule (ialine e verdi). Sporofito piuttosto frequente.  
 
Sul territorio regionale sono attualmente segnalate ventisei specie appartenenti al genere Sphagnum, superficialmente piuttosto simili tra loro anche se identificabili macroscopicamente con relativa facilità.  
Sul territorio regionale sono attualmente segnalate ventisei specie appartenenti al genere ''Sphagnum'', superficialmente piuttosto simili tra loro anche se identificabili macroscopicamente con relativa facilità.  
 
Abbastanza frequenti e localmente anche in estese colonie costituite da una o più specie. Gli sfagni, talvolta oggetto di raccolta indiscriminata, sono seriamente minacciati dall’alterazione delle aree umide in cui crescono, in particolare per quanto riguarda l’alterazione del livello della falda e della qualità dell’acqua. All. V DH.  
Abbastanza frequenti e localmente anche in estese colonie costituite da una o più specie. Gli sfagni, talvolta oggetto di raccolta indiscriminata, sono seriamente minacciati dall’alterazione delle aree umide in cui crescono, in particolare per quanto riguarda l’alterazione del livello della falda e della qualità dell’acqua. All. V DH.  


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(plan.-) coll.-subalp. (-alp.)  
(plan.-) coll.-subalp. (-alp.)  


Le specie del genere Sphagnum crescono su humus o  materiale vegetale indecomposto, raramente su roccia, soprattutto in aree umide (torbiere, paludi, margini di  corpi idrici, boschi, ecc.).  
''Le specie del genere Sphagnum crescono su humus o  materiale vegetale indecomposto, raramente su roccia, soprattutto in aree umide (torbiere, paludi, margini di  corpi idrici, boschi, ecc.).''


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Versione attuale delle 13:18, 30 gen 2011

Sfagni C1

M ciuf/dist Leg 01.jpg 2-20 cm Fam. Sphagnaceae

Sphagnum squarrosum. Foto G. Brusa

Sphagnum squarrosum. Foto G. Brusa

Piante robuste formanti colonie più o meno dense di vario colore (verde, giallo, rosso e bruno), spesso in base alla specie. Fusti eretti, generalmente non ramificati, portanti rami in fascetti che all’apice del fusto sono fortemente addensati (testa o capitulum). Foglie rameali differenti da quelle dei fusti, entrambe formate da due tipi di cellule (ialine e verdi). Sporofito piuttosto frequente.

Sul territorio regionale sono attualmente segnalate ventisei specie appartenenti al genere Sphagnum, superficialmente piuttosto simili tra loro anche se identificabili macroscopicamente con relativa facilità.

Abbastanza frequenti e localmente anche in estese colonie costituite da una o più specie. Gli sfagni, talvolta oggetto di raccolta indiscriminata, sono seriamente minacciati dall’alterazione delle aree umide in cui crescono, in particolare per quanto riguarda l’alterazione del livello della falda e della qualità dell’acqua. All. V DH.




(plan.-) coll.-subalp. (-alp.)

Le specie del genere Sphagnum crescono su humus o materiale vegetale indecomposto, raramente su roccia, soprattutto in aree umide (torbiere, paludi, margini di corpi idrici, boschi, ecc.).

ACI


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