Tricotteri stenoeci planiziali: differenze tra le versioni
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Versione attuale delle 10:52, 31 gen 2011
Descrizione dell’habitat
Più che di una vera comunità, in questo caso si tratta di specie di Tricotteri che abitano i fiumi e anche le acque lentiche della pianura padana, aventi caratteristiche di elevata stenoecia sia per quanto concerne la temperatura dell’acqua che la sua qualità. Si tratta di taxa distribuiti in particolar modo nei nostri corpi idrici che ancora possono contare su acque di una certa qualità (Ticino, Adda, etc) ma anche nei canali che da essi derivano, che a volte possiedono tutte le caratteristiche di un fiume, visto la loro portata pressoché costante, proprietà che spesso non hanno i fiumi dai quali derivano. Una specie endemica frequenta anche la rete di canali irrigui che solca la nostra pianura.
Fiume Ticino. Foto S. Pedrini |
Le specie tipiche
I Tricotteri allo stadio adulto sono molto simili a piccole farfalle, dalle quali si distinguono per avere le ali con setole evidenti, squamate invece nei Lepidotteri, e per il particolare modo di tenere le ali a riposo, definito “a tetto spiovente”. Le loro larve sono strettamente acquatiche e dotate di branchie filamentose. Molto spesso queste ultime si proteggono all’interno di un fodero costruito con materiali vari, sia minerali (sabbia e piccoli sassi) che vegetali (rametti, porzioni di piante acquatiche, foglie ritagliate). Alcune specie sono prive di astuccio e vivono sotto sassi tendendo talvolta in acqua reti di seta per raccogliere i detriti dei quali si nutrono. Tra le specie stenoecie esigenti annoveriamo Silo nigricornis, vero crenobionte, legato agli ambienti sorgentizi o Crunoecia irrorata che vive anch’essa nelle sorgenti tra i muschi e le foglie. Interessante anche il caso di Ceraclea fulva, legata alle spugne di acqua dolce (specie spongillicola) che si nutre dei loro tessuti. Molti sono i generi con taxa piuttosto stenoeci e cioè Chimarra, Neureclipsis, Psichomia, tutti tipici della porzione planiziale dei nostri fiumi (Potamon) a corso lento. Taluni generi sono propri di acque astatiche, cioè effimere, come gli Stenophylax con S. mucronatus o i Mesophylax che quando le raccolte d’acqua dove vive si asciugano si rifugia, da adulto, in grotta. Nei fossati con acqua corrente della pianura padana vive una specie endemica (esclusiva) e cioè Anabolia lombarda. Numerose sono comunque le entità più o meno specializzate che vivono anche nel Rithron dei nostri fiumi, con acque più veloci.
Pupario di sabbia. Foto D. Baratelli | Tricottero adulto. Foto D. Baratelli | Pupario di legno. Foto D. Baratelli |
La tutela
La conservazione di queste specie, come già per le altre cenosi acquatiche trattate, coincide con la tutela delle nostre acque planiziali, duramente messe alla prova dalle trasformazioni degli alvei e dall’inquinamento, proveniente in particolare ormai anche dai depuratori che convogliano grandi quantità di acque depurate ma ancora ricche in sostanze organiche. Spesso nei tratti planiziali dei nostri affluenti di sinistra del Po, la portata residua, dopo i prelievi irrigui, è rappresentata dalla portata degli scarichi dei depuratori, con acque a temperatura piuttosto alta, poco ossigeno e ricche di nutrienti.